COMUNICATO STAMPA
La Forza del Silenzio, ha voluto organizzare questa giornata, per condividere la propria esperienza degli ultimi 11 anni, con i genitori, le istituzioni, i giornalisti presenti e tutti quelli che in modo oculato vogliono comprendere quali siano i veri disagi delle famiglie, quali siano i bisogni reali dei nostri figli, quali siano gli interventi più appropriati considerando l’età, la compromissione, il contesto familiare e sociale di vita. Il titolo non vuole essere polemico, bensì da sprono affinché si centri il vero obiettivo, “IL MEGLIO PER I NOSTRI FIGLI”. L’intendo principale è quello di creare una rete inclusiva a 360°, dove gli enti locali, le famiglie, le associazioni di categoria, gli istituti scolastici, le cooperative sociali accreditate con comprovata esperienza nel settore, tutti devono poter avere lo stesso servizio dappertutto. Si parlerà dell’esperienza della Cooperativa, maturata in questi ultimi 3/4 anni proprio sul territorio di NAPOLI 2 NORD, che con l’attuazione del PTRI- PISS, strumento già collaudato precedentemente su Caserta, capace di soddisfare innumerevoli bisogni e diverse esigenze, proposte in sede UVI e confermate in UVIBR, tale applicazione ha dato la possibilità alle famiglie che né hanno fatto richiesta di utilizzare il “metodo ABA”, ovviamente con modalità esecutive personalizzate per ogni singolo richiedente.
Come tutti sapete presso l’Asl di Caserta in alternativa ai PTRI ed ai classici interventi riabilitativi (ex art. 26), ci sono i Voucher ABA, che hanno fatto tanto parlare e discutere. Si parlerà di ricerca scientifica sia dal punto di vista genetico, che chimico molecolare, infatti illustri scienziati del calibro di Dario Siniscalco (Dipartimento di Medicina Sperimentale Università della Campania) e di Maria Giuseppina Miano (Ricercatrice CNR) spiegheranno e illustreranno lo stato dell’arte ai presenti, ci parleranno degli studi sperimentali in atto. Si parlerà infine di norme giuridiche e regolamenti attuativi capaci di giungere ad una nuova legge in grado di uniformare tutto il territorio Campano, in termini di capacità operativa nell’offrire una variegata erogazione di servizi, capaci di soddisfare allo stesso modo tutto il territorio; mettendo in condizione le famiglie di ricevere un servizio adeguato, e poter scegliere il servizio più appropriato per fascia di età e grado di compromissione. Si deve portare al centro dell’attenzione l’esigenza reale della persona affetta dal disturbo Autistico e non una pseudo capacità operativa/erogativa delle varie asl/ambiti sparse a macchia d’olio su tutto il territorio Campano e interpretano tali esigenze in base a parametri il più delle volte incomprensibili.
Ho provato a spiegare perché “Caserta si e Napoli no”, una finta provocazione per attirare l’attenzione su una problematica crescente, reale e non percepita in tutta la sua portata.
Poi con un convegno dedicato si dovrebbe affrontare il problema della scuola; dell’accettazione familiare della problematica, della gestione dell’aggressività e, dall’adolescenza, degli aspetti legati alla sessualità; del DOPO DI NOI.
Oggi le istituzioni sono impreparate di fronte a questa dilagante condizione patologica. Chi crede che si stia facendo abbastanza e nel migliore dei modi, ritengo si sta sbagliando. È arrivato il momento di svegliarci tutti e pretendere di avere quello che ci tocca di diritto; di non sottostare all’elemosina offerta dalla bieca burocrazia attenta solo ai cerimoniali, ad apparire, a far fare carriera sulla pelle dei nostri figli.
RIPETO NON VOGLIO POLEMIZZARE CON NESSUNO, VOGLIO SOLO CHE VENGANO RISPETTATI I SACROSANTI DIRITTI DEI NOSTRI FIGLI.
VINCENZO ABATE
Sono la mamma di un ragazzo autistico di 17 anni ormai senza terapia a napoli. Abito a due passi dal comune nel quartiere vomero dive la dottoressa Luisa russo ha una sede che chiama “social club”, in cui mi figlio non ha accesso perché a basso funzionamento a differenza dei suoi utenti. Ho chiesto aiuto sia a lei che a Verdoliva ma non sanno dare una risposta coerente con l’impossibilità di avere il PTRI a Napoli. Adesso sembra che l’unica possibilità per mio figlio sia entrare in convitto al Neapolisanit di Ottaviano, ipotesi che mi addolora moltissimo mentre mi fa sentire inutile e incapace e mi fa dubitare che il suo bene sia restare in casa con la sua famiglia. Potete aiutarmi, per favore?
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